Origini, storia, simboli, scuole del fengshui Il benessere in casa e nell'ambiente di studio/lavoro La sicurezza dentro e fuori casa
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Lo “spazio delle varianti”
No, non è un nuovo sport, né un nuovo modo di navigare in rete: il transurfing è un modo di vivere, di pensare e di vedere il mondo. L'autore, Vadim Zeland, è un giovane fisico russo la cui vita è avvolta in gran parte nel mistero, e che sta riscuotendo uno straordinario successo in tutto l'Est grazie a una fortunata trilogia il cui primo volume, Reality Transurfing. Come scivolare attraverso la realtà è recentemente uscito anche in traduzione italiana per Macroedizioni (2009). Secondo questa teoria, chiunque è in grado di scegliere il proprio destino, anche se tutto ciò che è stato e sarà si stende intorno a noi come una pellicola cinematografica su cui sono impresse una quantità sterminata di varianti. Fin qui niente di nuovo: è di fatto solo una nuova versione della teoria biblica del libero arbitrio (dove “tutto è scritto”, ma sta all'uomo operare le sue scelte) e poggia su precedenti illustri tra cui Il tao della fisica di Fritjof Capra (1975). La novità sta nella convinzione che l'uomo grazie alle sue scelte possa scivolare fra binari diversi della realtà, passando fra una linea e l'altra della vita, ora incontrando l'onda della fortuna, ora trovandosi di fronte a ostacoli che non vanno presi di petto ma, se mi perdonate un'altra metafora, dribblati . Solo così potrà evitare di vivere nell'angoscia, nella rassegnazione e nell'insoddisfazione. Un esempio basato sull'analogia. La vita è come una mostra di quadri. Noi siamo i visitatori. Se qualche quadro non ci piace, non possiamo staccarlo dalle parete, o metterci a sbraitare contro gli organizzatori; però, possiamo sempre uscire e andare a vedere un'altra mostra… Fermo restando che un libro del genere taglia fuori a priori tutta un fetta di persone che non possono scegliere (vedasi un disabile grave o un nativo di un villaggio del Rwanda), la lettura di queste pagine si rivela interessante, intrigante e in certa misura convincente. Zeland ci dice a chiare parole che affidarsi al destino significa consegnarsi in mani altrui: per riavere il controllo della nostra vita è invece necessario svuotare la mente, far fluire i pensieri, puntare alla felicità (o quanto meno alla serenità) ed essere pronti a cogliere i segni e fare le scelte che via via ci vengono offerte senza perdere le giuste occasioni. I pensieri negativi generano negatività (come già ci ha insegnato la PNL ) e possono solo portarci sulla strada dell'infelicità, lungo la quale corriamo l'ulteriore rischio di imbatterci in quelli che Zeland chiama i “pendoli”, ovvero campi energetici distruttivi (i sensi di colpa, i rapporti di dipendenza, le epidemie, il perfezionismo, il panico…) che ci catturano quotidianamente risucchiando come vampiri le nostre energie vitali. Fra le tante immagini che Zetland utilizza per illustrarci la sua filosofia (il Guardiano, il boomerang, l'uomo che attraversa un bosco con una torcia in mano, ecc.) troviamo anche la casa, e vorrei soffermarmi su questo punto perché va nella stessa direzione del fengshui : la casa è considerata lo specchio degli stati d'animo dei suoi occupanti, e viceversa, e per questo non basterà traslocare per trovare la casa dei propri sogni ma occorrerà modificare le proprie abitudini e i propri obiettivi, e soprattutto saper desiderare e saper scegliere ciò che è buono per ciascuno di noi. … Fosse facile, direte… ma il libro è pieno di esempi, consigli, suggerimenti pratici, e se letto nella sua giusta dimensione potrà rivelarsi davvero una guida preziosa per imparare a muoverci nello “spazio delle varianti” che ci circonda. Il tutto corredato da una quantità di piccole illustrazioni più volte ripetute che evocano scenari alla Escher, proponendo al lettore la visione di scale e labirinti a indicare la complessità del nostro vivere quotidiano. (a.c.) ---oooOOOooo---
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