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. I Conferenza Italiana sul Feng Shui Professionale “Uomo, spazio e percezioni” Bologna SANA2008 – 13 settembre
Si è svolta a Bologna, in occasione del SANA2008, la prima Conferenza Italiana sul Feng Shui Professionale “Uomo, spazio e percezioni” . Complimenti al dott. Stefan Vettori, direttore di Creative Feng Shui dalla sua fondazione undici anni orsono, per l'idea e la sua realizzazione. Abbiamo apprezzato molto l'impegno, l'entusiasmo, la serietà dimostrati. Era ora che si iniziasse a “uscire” in forma più scoperta e pubblica rispetto al web. Ancor meglio sarebbe stato pensare a una tavola rotonda con rappresentanti di altre associazioni (Archibio, Feng Shui Italia, Centroriente, Centro Aditi, Matteo Ricci, Maja, ecc.), che avrebbe arricchito culturalmente il dibattito in un momento in cui una riflessione comune e condivisa sarebbe un passo avanti e non indietro rispetto all'attuale frammentazione delle varie scuole di fengshui .
Torniamo al SANA. E' mancato, come dicevo, un punto di vista “plurale”, o “dialettico”, che è quello tipico dei convegni e dei congressi. E' vero che c'è stato ampio spazio per le domande del pubblico (fra cui molti “addetti ai lavori” – architetti, operatori nell'ambito del naturale, consulenti ecc.), ma dietro la cattedra c'era solo lo staff di Creative Feng Shui: il citato direttore Stefan Vettori e due docenti, l'architetto Marzia Mazzi e la dott.ssa Silvia Lucia Begni. Questo va benissimo, trattandosi appunto della “prima” giornata, a cui auspichiamo ne seguiranno altre maggiormente aperte al dialogo e al confronto.
Nei dettagli. Bella l'introduzione di Vettori e convincente la sua tesi sulla doppia identità intuitiva-scientifica (da yin-yang) del fengshui . Meno convincente la necessità di “ridurre” le ramificazioni delle varie scuole (che ci sembra in contraddizione con il dichiarato approccio olistico) e ancor meno convincente l'idea del “setaccio” con cui liberarsi di “folclore” e “superstizioni”. Attenzione: l'operazione di reductio rischia di assomigliare troppo alle operazioni di “pulizia”, censura, revisionismo… Prorompente e generoso poi l' intervento dello stesso Vettori sui “venti errori più comuni del feng shui”. Utile, informato, preciso. Peccato solo che, per non sottrarre tempo alla relatrice successiva (atto peraltro di grande correttezza professionale), non abbia esaurito tutti i punti ma ne abbia tralasciati sei… ci aspettiamo comunque di leggerli sulla Newsletter di Creative Feng Shui !!!
Dal nostro punto di vista di ascoltatori/osservatori marginali (e neutrali) non condividiamo invece l'impostazione dell'intervento della dott.ssa Begni, la quale pur dimostrando passione e competenza parla molto pericolosamente di Vera Conoscenza, sostiene che un corso professionale non possa essere on line (crediamo che molte istituzioni internazionali nonché aziende e atenei italiani e stranieri potrebbero smentirla), e per finire stila un elenco di scuole fra le quali, prevedibilmente, Creative Feng Shui risulta essere l'unica a possedere tutti i requisiti di qualità: una mossa politicamente scorretta in assenza di contraddittorio.
Precisa, chiara e semplice l'arch. Marzia Mazzi, presenza nota a Bologna per i suoi incontri di presentazione del fengshui e docenza nei corsi introduttivi presso il Centro Natura. Dall'esposizione del suo intervento sulla progettazione architettonica e urbanistica si evincono le linee guida che dovrebbero ispirare il fengshui : la struttura energetica dell'uomo, il genius loci e l'idea di benessere.
A fine giornata ci sentiamo di esprimere una perplessità e una proposta.
La perplessità riguarda la “purezza” del fengshui portato avanti da Creative Feng Shui e la conseguente assenza dal discorso di campi semantici quali l'etica e la sostenibilità, da cui crediamo invece che non si possa e non si debba prescindere. Questa potrebbe essere materia di una riflessione futura.
La proposta riguarda il convegno del prossimo anno, che auspichiamo diventi un appuntamento fisso con tanto di “call for papers”. Il nostro suggerimento è: non temere mai il confronto e il dialogo. Se si fa cultura, c'è spazio per tutti. Se invece si fa solo business, allora effettivamente bisogna stare attenti alla concorrenza, ma è opportuno cercare strategie più sottili… Fra i temi possibili, perché non proprio una riflessione sui tre “fondamentali” indicati da Marzia Mazzi? …
… e in ultimo, per parità di diritti: la prossima volta, via l' ”uomo” dal titolo, oppure mettiamoci anche la “donna” …. (a.c. / m.m.)
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