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Spazio, percezione e fengshui

 

La rivista “Ambiente e salute” – Quaderno quadrimestrale di cultura ambientale è una pubblicazione interessante, che esce con numeri monotematici e che è legata al sito www.emporiodellanatura.com.

  In particolare segnaliamo il numero 35 (maggio 2009) intitolato Spazio e Percezione , che contiene due articoli di Stefan Vettori e Marzia Mazzi sul fengshui (“ Feng Shui e benessere abitativo” e “Applicare il Feng Shui alla propria abitazione”) oltre ai contributi di Maurizio Corrado (“La percezione dello spazio interno”), Erika Sani (“Benessere ambientale ed area domestica”) e Irena Mantello (“percezione ed interpretazione di un paesaggio”). Apre la rivista un editoriale firmato da Giuliano Bressa, il direttore responsabile della rivista nonché organizzatore di eventi culturali (tra i quali a esempio il IV convegno di Radioestesia e Radionica).

  Vettori (fisico e fondatore di www.creativefengshui.net ) e Mazzi (architetto) sono figure note nel panorama del fengshui italiano per la loro attività divulgativa e didattica (tengono corsi e seminari in molte città). In particolare, Vettori ha organizzato la “prima Conferenza sul feng shui professionale”, “Uomo, spazio e percezione”, in occasione del SANA (Salone Internazionale del Naturale) a Bologna il 13 Settembre 2008, ed è instancabile promotore del “feng shui scientifico-intuitivo”, una “denominazione protetta”. Una delle sue prerogative è predicare il fengshui “professionale” contro tutto ciò che non lo è: Vettori ama molto le etichette e le antitesi (per esempio, fengshui “autentico” versus “commerciale”) ma a volte si ha l'impressione che il suo obiettivo – che è la diffusione di una cultura sana e sostenibile dell'abitare, che noi condividiamo e apprezziamo – venga in parte oscurato dall'ansia di eliminare ogni possibile concorrenza nell'ambito delle consulenze pratiche. Pur ritenendo che tale ansia sia giustificata dalla quantità di consulenti improvvisati i quali, provvisti di scarsa o nulla esperienza, possono rivelarsi più dannosi che utili, e pur condividendo l'importanza della “responsabilità”, noi pensiamo che a tutt'oggi l'assenza di un albo professionale o di una laurea riconosciuta non ci autorizzi a escludere a priori nessuno dall'esercizio di questa pratica.

  Nei due articoli in questione, gli autori hanno il merito di tracciare sia una storia del “benessere” abitativo, sia i punti salienti della messa in atto di un'analisi della casa. Teoria e pratica si coniugano molto bene nel segno del fengshui , che non viene mai percepito come una disciplina antica, lontana nello spazio e nel tempo, ma come una sapere dinamico, sempre in cambiamento, e ormai integrabile nella cultura occidentale. Nel primo articolo, Vettori e Mazzi partono dai primi contatti con l'Oriente per approdare all'arrivo del fengshui sul suolo nordamericano e di conseguenza alla trasformazione della sua “immagine pubblica”, fino a riportare le nuove contaminazioni feconde con la geobiologia, la bioarchitettura, la bioedilizia, la sostenibilità, il genius loci… Non possiamo che rallegrarci di queste considerazioni, visto che sono tutti punti centrali anche della nostra riflessione in ateliershuifeng . Nel secondo articolo, gli autori presentano le tappe fondamentali di un'analisi fengshui : la valutazione del sito, il dialogo fra interni ed esterni, l'esame delle attività lavorative, le sinergie multidimensionali, le aree yin e yang, l'inquinamento elettromagnetico e luminoso e infine la risoluzione dei problemi. A corredo degli articoli una breve ma utile bibliografia.

  Due parole sugli altri articoli. Maurizio Corrado (“La percezione dello spazio interno”) concentra e indirizza l'attenzione del lettore verso l'importanza dello spazio interno individuando la “casa come centro caldo e pulsante … interno intimo e personale” e l'esterno della casa come “il fuori”. Interessante lo spunto dato dall'incipit in cui, collegandosi alla filosofia Zen che afferma “è il vuoto all'interno di un vaso a essere usato, a costituire la vera ragione dell'essere”, Corrado individua nella creazione di un “vuoto” interno abitabile uno spazio intimo come luogo di rinascita e l'esterno come spazio comune, pubblico e condiviso.

  Erika Sani (“Benessere ambientale ed area domestica”) interviene puntualizzando come il raggiungimento del benessere ambientale sottintenda vivere e lavorare in un ambiente pulito e sicuro. L'esperienza di naturopata della Sani porta a vedere la casa come un “organismo edile” che, ovviamente, come tutti gli organismi, necessita delle necessarie attenzioni e cure per il suo buon funzionamento. Dall'uso dell'acqua, dei colori e dalla cura delle piante, l'autrice ci fa comprendere come il nostro ambiente di vita e di lavoro possa interagire positivamente con il nostro stato di salute e benessere fisico.

  Irena Mantello (“Percezione ed interpretazione di un paesaggio”), partendo dal presupposto che il paesaggio altro non è che l'insieme dell'opera dell'uomo e dell'evoluzione spontanea dell'ambiente naturale, lo analizza in un primo momento da una prospettiva "visivo - percettiva”, poi vedendo la possibile rappresentazione del paesaggio attraverso gli “attori” che lo compongono, e infine dando un'interpretazione dello stesso attraverso la “lettura” del suo insieme.

  Nel complesso la rivista è interessante e intelligente, e la lettura di questo numero è particolarmente raccomandata per chiunque sia interessato alle dinamiche spaziali e abitative e sappia apprezzare un'analisi condotta da varie prospettive che si compenetrano pur nella loro relativa autonomia. (a.c. & m.m.)

 

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