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L'intimità di questo angolo-studio è creata dal senso di calore (lampada di cristallo di sale e candela) mescolato all'evocazione di suoni (le canne a vento, il tamburo tribale) e alla suggestione di mondi lontani (la katana appoggiata orizzontalmente sulla mensola dei libri). Il soffitto spiovente non comunica oppressione claustrofobica ma protegge il sapere contenuto nei testi e la stessa attività di studio. E comunque la finestra, schermata da una tenda dai colori caldi, allude a un “fuori” ove la vista potrà, durante il giorno, spaziare in libertà oltre le pareti della stanza.

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Qui, per contrasto, sono dominanti le tinte fredde, elemento Acqua (verde, blu, violetto) anche se il drappo giallo e gli oggetti in paglia, vimini e legno riconducono all'elemento Terra. In primo piano è visibile un supporto per bruciare incenso, mentre gli oggetti circostanti appartengono all'ambito della preparazione e all'offerta del cibo. Oriente e Occidente si incontrano e si scambiano energia nel momento della convivialità, che coinvolge non solo l'alimentazione del corpo ma anche la socializzazione e la condivisione.

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Lo scenario minimalista ma fortemente evocativo di un ristorante giapponese. Legno e Terra sono dominanti ma la teiera nera (Acqua) il cibo e i tovaglioli rossi (Fuoco) assicurano un parziale equilibrio. L'assenza dell'elemento Metallo non è troppo evidente.

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Una cena intima all'insegna di un perfetto equilibrio tra gli elementi. Non solo i materiali ma anche i colori sono scelti accuratamente, anche in base alla loro complementarietà. La loro energia dona ai cibi un aspetto gradevole e invitante; accentuato dal calore della luce naturale della candela riflessa sul vetro della bottiglia.

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L'equilibrio cromatico è sbilanciato dalla prevalenza dell'elemento Acqua (tovagliette blu) e dell'elemento Legno (cibo verde nei piatti) affiancati dall'elemento Metallo (colore bianco dei cibi e dei tovaglioli). La candela arancione e i frutti rossi e arancioni sono insufficienti a ripristinare l'equilibrio. Con questa cromaticità è probabile che la serata si evolverà all'insegna del rilassamento, della riflessione e della razionalità.

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L'energia delle candele si unisce all'energia dei colori e all'energia intrinseca dei cibi. Gli elementi sono in equilibrio tra loro, potenziati dall'energia luminosa; non sussiste alcuna predominanza né a livello dei colori né a livello dei materiali. Il risultato complessivo è di una calda ed equilibrata intimità.

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Questo allestimento rappresenta una vera sfida per il fengshui. Un pavimento costruito interamente di specchio, che scricchiola e si spezza sotto i piedi quasi a riflettere la frammentazione esistenziale dell'osservatore, il quale comunque si avventura nella stanza affascinato dalla sensazione di camminare sull'acqua, su cui si riflettono il soffitto e le pareti creando abissi e profondità magiche e illusorie. La Terra fluisce in una miriade di immagini e si sgretola nell'Acqua, ne viene rifratta e assorbita. L'altare, con le sue forme sferiche e luminescenti, sancisce una sacralità dell'Acqua che campeggia simbolicamente in posizione centrale. E' chiaramente un luogo di transito: l'energia circola intorno all'altare, dove gli specchi ne moltiplicano l'intensità, per poi rifluire verso le due porte sul fondo.

(“Passi”. Mostra di Alfredo Pirri, Alma Mater Graduate School, Villa Guastavillani, Bologna, 28 gennaio-4 febbraio 2006. L'altare è presente nel film di Roberto Benigni La tigre e la neve ).

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Un ambiente estremamente adatto alla sua funzione: siamo a Covent Garden (Londra), luogo di mercato e di incontri. La ricorrenza del motivo dell'arco, ripetuto ad libitum, assicura una buona fluidità dell'elemento Metallo, ottimo per fare affari, e la pianta a navata di cattedrale (Legno) è garanzia di un continuo “pellegrinaggio” di persone (soprattutto giovani e turisti). L'elemento Acqua è presente nel colore delle arcate e nei numerosi pannelli di vetro, l'elemento Fuoco nei lampioni e nelle vetrate illuminate dal sole. Pavimento e pareti tipicamente Terra completano il quadro. L'unico problema può essere rappresentato da uno scorrere troppo rapido dell'energia lungo il corridoio centrale (accentuato dalle file regolari di archi e lampioni), anche se dopo tutto questo è un luogo di transito e non di permanenza.

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L'elemento fuoco, rappresentato dal lampadario in primo piano, si integra tra le campane a vento di diversi materiali che evocano simbolicamente il ciclo della creazione (terra, metallo, acqua, legno). In posizione decentrata rispetto al “circolo degli elementi”, il televisore non interferisce con il flusso positivo dell'energia.

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La ricorrenza di motivi rotondi e a spirale conferisce un senso di movimento e insieme di armonia a questo angolo, ove l'antico simbolo del Tao e un moderno telefono convivono in perfetto equilibrio. Inoltre tutti i sensi sono sollecitati: campanello e telefono evocano il suono, gli incensini stimolano l'olfatto, la lampada comunica una sensazione visiva e i ventagli sono legati a effetti tattili. I libri e le cartoline insieme agli altri oggetti risvegliano ricordi ed emozioni che vengono amplificati dall'energia di forme e colori.

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La presenza dello specchio, in posizione yin, diffonde l'energia nell'ambiente in modo discreto e senza dominare la scena, ma anzi creando un punto di rilassante intimità. Riflettendo immagini e luci, lo specchio, dai bordi morbidi e privi di spigoli, rimanda in circolazione un'energia calda e accogliente, impedendole di ristagnare nell'angolo.

Questo è un tipico esempio di fengshui negativo. La porta stretta, l'ingresso buio e soprattutto la scala ripida posta immediatamente di fronte all'entrata impediscono un armonioso fluire dell'energia. Si può intervenire con vari rimedi, ma la situazione richiederebbe un cambiamento radicale. Nella foto che segue si vede bene quanto la scala è vicina alla porta di ingresso (addirittura il primo gradino è stato smussato in un angolo per permettere alla porta di aprirsi).

Particolare della foto precedente.

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